martedì 3 luglio 2007

About Frame

Da quando, nel gennaio 1975, Altair 8800, il primo personal computer della storia, è apparso su Popular Electronics, dando ufficialmente inizio ad un’avventura che in meno di trent’anni porterà alla vendita di un miliardo di computer e all’incontro di almeno due miliardi di persone con mouse, tastiere, posta elettronica, Internet, il termine frame, nella sua accezione di cornice, riquadro, struttura, è entrato a far parte del lessico di un numero sempre più vasto di individui di ogni tipo e di ogni parte del mondo.
La scelta di usare tale termine per raccontare, dare senso, tenere assieme eventi, fatti, idee, proposte che si riferiscono al fantasmagorico mondo dell’e-learning, al ruolo e all’importanza che in esso rivestono le Università telematiche, in primo luogo quelle che a tale titolo operavano, sulla base del d.i. del 17 aprile 2003 come modificato dal d.i. del 15 aprile 2005, nel nostro Paese, nell’anno accademico 2005/2006, è dovuta però a una sua accezione molto meno popolare, partorita dal genio di Erving Goffman , che, nei suoi aspetti fondamentali, può essere così sintetizzata: per comprendere un flusso di eventi è necessaria una cornice cognitiva che consenta di collocarli in un contesto sociale; il passaggio da un livello all’altro della realtà, la gestione della complessità sociale, sono traducibili nell’attività di togliere e mettere cornici (framing).
L’auspicio è che l’attività di framing possa contribuire a fornire un contesto alle nostre storie senza perdersi nei labirinti del caso per caso.

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