martedì 3 luglio 2007

Frame 11. George Siemens

Ideatore del connettivismo (connectivism), George Siemens definisce la sua teoria intorno all’idea che saper fare qualcosa significa sapere dove trovare le informazioni che servono per farla; che è la cura delle connessioni, la capacità di essere presente con il proprio nodo nella rete della conoscenza a rendere possibile l’accesso, a determinare processi di inclusione; e che i processi di apprendimento sono riferibili all’ambito della socialità più che a quello dell’informazione.
In buona sostanza secondo Siemens nella fase attuale di sviluppo tecnologico e sociale il fattore chiave dei processi di apprendimento è la capacità di connettersi alle reti del sapere, e dunque il fulcro di un processo di apprendimento efficace non è tanto costituito dal-l’accumulo progressivo delle informazioni (il contenuto) quanto piuttosto dalla cura delle connessioni che rendono possibile l’accesso a tali informazioni: the pipe is more important than the content within the pipe.
La sua è un’idea di conoscenza che valorizza gli ambienti informali, la continuità dei processi di apprendimento, la capacità di selezione delle informazioni, la personalizzazione dei percorsi formativi formali, la propensione all’adattamento, lo sviluppo delle relazioni, la pratica della condivisione, l’utilizzo della rete.
Ma, se la rete è al tempo stesso il luogo in cui si concretizza l’ap-prendimento, dove strutturare percorsi di e-learning efficaci, dove le informazioni si moltiplicano a dismisura, è inevitabile che, insiste Siemens, l’asse del ragionamento si sposti dalla possibilità, sempre meno realistica, di accrescere le proprie conoscenze all’infinito alla capacità di restare connessi, di far parte con il proprio nodo (ambiente di apprendimento personale) alla rete di nodi connessi attraverso la quale fluisce la conoscenza.
Ciascun componente della rete mette a disposizione ciò che sa; il sapere di ciascuno è costituito dall’insieme delle conoscenze di tutti i componenti della rete; più che conoscere ogni singolo contenuto è utile conoscere il percorso per acquisirlo in maniera semplice; saper fare qualcosa vuol dire sapere dove trovare le informazioni necessarie per fare qualcosa.
Com’è stato giustamente sottolineato, questa impostazione cambia completamente anche il nostro rapporto con le informazioni. Se non ci dobbiamo più preoccupare di rincorrere le informazioni per aggiornarci su tutto quello che potrebbe risultarci utile, possiamo limitarci ad imparare solo quello che veramente ci interessa. Il tempo così risparmiato può essere allora dedicato a migliorare i rapporti e le connessioni con gli altri nodi che fanno parte del nostro sistema di apprendimento, ad affinare il livello del nostro contributo alla rete, a perfezionare – attraverso le relazioni interpersonali – la nostra capacità di decisione: scegliere cosa imparare e riuscire a comprendere la reale portata di una nuova informazione sono elementi fondamentali per sfruttare nel modo migliore un ambiente di apprendimento in rete.

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